lunedì 9 luglio 2012

Rapporto occupazione: lavoro sempre più precario, aumenta disoccupazione | da newsrimini


Aumenta il ricorso alla cassa integrazione straordinaria mentre si riducono gli ammortizzatori sociali in deroga. La crisi si fa sentire di più sulle donne, aumenta la precarietà, il comparto turistico resta trainante per l'occupazione. Sono alcune anticipazioni del rapporto sul mercato dell'occupazione riminese nel 2011:
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PROVINCIA | 09 luglio 2012 | 13:18
il rapporto, a cura della Provincia, sarà presentato nelle prossime settimane. Ma intanto ne emerge un quadro non univoco, dove al contenimento della cassa integrazione fa da contraltare l'aumento delle persone iscritte alla liste di mobilità e delle domande di disoccupazione. Per chi esce dal lavoro è sempre più difficile rientrarci. Per chi ci entra, il contratto a tempo indeterminato è una chimera: solo uno su dieci nuove assunzioni.

La Provincia ricorda che all’indirizzo www.urponline.provincia.rimini.it è possibile scaricare la modulistica per attivare e usufruire delle iniziative a sostegno di lavoratori e imprese colpite dalla crisi, contenute all’interno del “Protocollo per assicurare per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni” firmato con gli Istituti di credito l’ 8 aprile 2012.
Si tratta nello specifico di:

“Anticipo crediti alle imprese 2012”: misure per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni della provincia di Rimini attraverso la cessione dei crediti a favore di banche o intermediari finanziari e aperture di linee di credito agevolate.

“Sostegno ai lavoratori anticipo cigs 2012”
sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) ed in cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga (CIGS in deroga), contratti di solidarietà, con pagamento diretto da parte dell’Inps.
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Le anticipazioni del rapporto:

· In termini generali, anche i dati del 2011 confermano che la recessione ha avuto come conseguenza più evidente l’aumento delle difficoltà delle donne riminesi sul versante professionale, che si traducono in un frequente abbandono della vita attiva, in una riduzione nella quota di occupate e in un tasso di disoccupazione stabilmente a due cifre.

· L’analisi sull’occupazione dipendente attraverso i dati di fonte amministrativa (Siler) mostra nel 2011 segnali contrastanti all’interno del mercato del lavoro provinciale. Infatti, crescono le assunzioni, ma anche le cessazioni, sia quelle complessive, sia quelle relative ai soli avviamenti iniziati nell’anno, determinando un quadro in cui il dato più significativo è l’aumento della precarietà.

· Prosegue la diffusione del lavoro flessibile nel sistema produttivo riminese, al cui interno 9 assunzioni su 10 avvengono con modalità diverse dal contratto dipendente a tempo indeterminato. L’avvento della crisi ha determinato una notevole contrazione del lavoro subordinato più garantito a vantaggio di forme contrattuali meno tutelanti per il lavoratore, come il contratto ‘a chiamata’, il cui utilizzo tra le aziende è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo triennio.

· L’industria manifatturiera e, soprattutto, l’edilizia mostrano evidenti segni di difficoltà a livello occupazionale, nonostante continuino ad essere i settori capaci di offrire maggiore stabilità lavorativa. Le attività di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi si confermano il motore dell’economia locale, in grado di creare ogni anno migliaia di nuovi posti di lavoro, che hanno però in grande prevalenza carattere stagionale.

· Nelle assunzioni del 2011 cresce l’incidenza delle mansioni generiche, al cui interno si concentra la manodopera straniera, mentre quella italiana accede con maggiore frequenza ai profili più qualificati della scala professionale (tecnici, impiegati e professioni ad elevata specializzazione), dove peraltro la componente femminile è maggiormente rappresentata.

· In riferimento all’età, rispetto al 2010 si riduce il peso dei lavoratori tra i 25 e 34 anni, aumenta lievemente quello degli over 45, mentre sale in modo significativo il numero degli adolescenti (15-19 anni) assunti nel mercato del lavoro locale.

· In provincia di Rimini nel 2011 è aumentato il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, mentre è diminuito quello dei trattamenti ordinari. I settori che hanno sofferto maggiormente nel recente periodo sono l’edilizia, il commercio, la meccanica, la lavorazione di pelli, cuoio e calzature. Sempre nell’ultimo anno si registra una riduzione nell’impiego degli ammortizzatori sociali in deroga, dove tuttavia spiccano gli aumenti di ore autorizzate alle imprese di abbigliamento e arredamento, di quelle tessili e chimiche.

· L’utilizzo della Cassa integrazione complessivamente intesa scende significativamente rispetto al 2010, tuttavia il sistema produttivo locale ha visto nell’ultimo biennio una crescita più elevata nel ricorso alla CIG rispetto a quanto rilevato in ambito regionale e nazionale.

· La conferma di una situazione ancora critica sul versante occupazionale viene dalle domande di disoccupazione presentate all’INPS. Sia per quanto riguardo l’indennità ordinaria sia per quella a requisiti ridotti, la provincia di Rimini registra un aumento significativo e tra i più alti in ambito regionale.

· Continua a salire in modo considerevole anche il flusso di persone iscritte annualmente nelle liste della mobilità provinciale. L’incremento nel numero di iscrizioni registrato nel 2011 coinvolge prevalentemente le donne, i lavoratori over 45 ed i cittadini stranieri, mentre rispetto al settore è il comparto terziario, ad esclusione delle attività ricettivo-ristorative, che presenta maggiori criticità.

· L’ultimo anno vede, inoltre, una riduzione nella quota di lavoratori che, dopo il licenziamento, sono riusciti a trovare un altro impiego sul territorio provinciale. Sotto questo profilo, l’età si conferma un fattore discriminante per il reinserimento professionale, penalizzando le persone ultra 45enni espulse dal mercato del lavoro, le quali rischiano di rimanere a lungo prive di occupazione.

· Infine, sono state circa 13 mila le persone che durante il 2011 hanno reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’impiego provinciali; un numero vicino a quello registrato nel 2010. La maggioranza di esse è composta da donne, ha un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni e al suo interno cresce l’incidenza dei lavoratori stranieri. Inoltre, a distanza di un anno, si è ridotta la quota di coloro che nel breve periodo hanno avuto una nuova assunzione alle dipendenze in provincia di Rimini.

“Queste anticipazioni di bilancio finale 2011 per il mercato del lavoro locale- spiega Meris Soldati, Assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini – ci consegnano alcuni particolari spunti di riflessione. Il primo riguarda l’aumento della precarizzazione del lavoro, con conseguenze pesanti non solo in termini personali (mancanza di prospettiva, crescita dell’insicurezza verso il futuro, difficoltà nel progettare percorsi di vita individuali e famigliari) ma anche in termini produttivi (peggioramento della qualità complessiva dell’economia locale). Un altro dato da sottolineare è quello che ci segnala come, in un momento ormai strutturale di difficoltà occupazionale, le prime a farne le spese siano le donne. Anche in questo caso le difficoltà personali, in termini di identità personale e autonomia, si sommano a quelle sociali, ricadendo pesantemente sia sui servizi che sulle famiglie che, senza un secondo reddito, e l’aumento del costo della vita, rischiano di entrare in difficoltà. Non si tratta di difficoltà specifiche del territorio riminese che, anzi, grazie al turismo regge meglio di altri, ma di un quadro di crisi internazionale, al quale servono risposte politiche immediate da parte del Governo nazionale e della Comunità Europea”.
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venerdì 6 luglio 2012

Rimini - La vittoria conquistata dal basso contro lo schiavismo turistico | da GlobalProject.info

Giornata intensa quella di ieri dentro e fuori il consiglio comunale

6 / 7 / 2012
Dopo il consiglio tematico di ieri, la discussione e la risposta politica del Consiglio comunale sono rimandati a settembre... Ore di campanelli negli scranni dei consiglieri di maggioranza con il tentativo di far modificare - nei suoi aspetti più significativi - l'odg presentato da Fabio Pazzaglia e scaturito da un lavoro comune di tante soggettività territoriali che da anni si battono contro lo schiavismo.  In maniera comune e assembleare si è deciso insieme al consigliere stesso, di evitare una contrapposizione formale con la giunta. Non è stato un arretramento, anzi si è ottenuta la confluenza nell'agenda politica cittadina di un consiglio comunale aperto sul tema (come ci eravamo preposti) dove definire un odg complessivo che contenga e discuta in forma vera le proposte innovative che ieri sono state presentate.
I tempi non sono maturi per produrre l'affondo definitivo ad un modello turistico costruito a misura del capitale che si caratterizza per forme efferate di assogettamento e sussunzione della ricchezza prodotta dalla forza lavoro stagionale e per l'iniquità con cui vengono investiti soldi pubblici attraverso grandi eventi, agenzie di promozione turistica a dispetto dei servizi per la cittadinanza e per i lavoratori stagionali.
I tempi però sono cambiati dal decennio scorso, il fallimento del conflitto sindacale, la saldatura fra il Pd e le associazioni di categoria sono entrate in cortocircuito grazie al coraggio dei lavoratori (ancora pochi) che si sono ribellati e di soggettività come l'Ass. Rumori sinistri e il Comitato schiavi riviera che con mezzi e strumenti fra loro differenti hanno fatto emergere tutti gli elementi che caratterizzano questi dispositivi di sfruttamento.
Il lavoro gravemente sfruttato nel turismo è un elemento endemico e strutturale, questo ora lo dicono anche gli amministratori locali.
Alle persone, alla città e soprattutto ai lavoratori e lavoratrici il compito di agire nei prossimi mesi in vista del consiglio comunale aperto di settembre, perchè l'ordine del giorno presentato dal consigliere Fabio Pazzaglia (che chiede l'istituzione di un fondo di garanzia ricavato dalla tassa di soggiorno per un reddito a supporto dei lavoratori che denunciano o fanno vertenza), diventi una realtà.
                                                         Assemblea Rimini x l'alternativa
Leggi 
Odg contro il lavoro gravemente sfruttato Odg contro il lavoro gravemente sfruttato Fabio pazzaglia - gruppo consiliare SEL e Fare Comune
Playlist video della giornata:

giovedì 5 luglio 2012

Rimini.Cacerolazo in consiglio comunale 2.0 contro lo schiavismo stagionale!

Evento facebook  
Giovedì 5 luglio ore 18.00 davanti al Consiglio Comunale. Porta pentole, coperchi, fischetti!

Giovedì 5 luglio si terrà il CONSIGLIO COMUNALE TEMATICO SUL TEMA DEL LAVORO GRAVEMENTE SFRUTTATO NELL'INDUSTRIA TURISTICO STAGIONALE, richiesto dal consigliere Fabio Pazzaglia con la presentazione di un'interrogazione specifica che ha chiesto alla Giunta quali interventi intenda mettere in campo per contrastare questa grave situazione di illegalità e schiavismo che avvicina Rimini e il nostro distretto turistico, come paramentri per i diritti del lavoro, alla Cina più "lontana".
Il consiglio tematico – per volontà del Sindaco – è chiuso agli interventi esterni, noi crediamo invece di avere delle cose da dire come cittadini e come persone che abitano in questo territorio oltre che come soggettività che intervengono da anni (con campagne informative, sportelli, incontri) su questo tema.
Pensiamo che lo SFRUTTAMENTO DELLA MONODOPERA STAGIONALE NON SIA QUALCOSA CHE RIGUARDI SOLO GLI ADDETTI AI LAVORI (politici, sindacalisti, ispettorato ecc) ma tutti e tutte noi, dal momento che il grave sfruttamento lavorativo è collegato all'EVASIONE FISCALE e alla NON RIDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA che viene prodotta ogni estate grazie al turismo.
Questa giunta, inoltre, ha deciso di posticipare l'applicazione della TASSA DI SOGGIORNO, uno strumento oltre che di EQUITA' (reinvestimento dei fondi in servizi pubblici per il cittadino) anche di TRASPARENZA, dato che nella maggior parte degli albergi le registrazioni degli ospiti vengono fatte irregolarmente.
Mentre LA CRISI COLPISCE VIOLENTEMENTE LE CATEGORIE SOCIALI PIÙ DEBOLI ANCHE GRAZIE AI BILANCI DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI CHE TAGLIANO WELFARE E SERVIZI (assistenza domiciliare, fondo sociale per l'affitto, aumento Imu, aumento rette servizi alla persona asili ecc..) LA POLITICA CONTINUA AD INVESTIRE RISORSE NELLA LOTTA ALLA VENDITA AMBULANTE SENZA LICENZA O NELLA LOTTA E CONTRASTO ALLA PROSTITUZIONE, senza occuparsi minimamente di considerare le vittime di questo traffico e i diritti di queste persone (venditori ambulanti e sex workers).
Se le RISORSE DESTINATE AL CONTROLLO A TAPPETO DEL TERRITORIO PER IL CONTRASTO DELLA PROSTITUZIONE E LA VENDITA AMBULANTE SENZA LICENZA FOSSERO INVESTITE NEL SETTORE TUTISTICO/STAGIONALE - PER CONTRASTARE IL GRAVE SFRUTTAMENTO LAVORATIVO - RIUSCIREMMO AD ABBATTERE QUELL'OMERTÀ CHE FA DELLO SCHIAVISMO UNA PRATICA TOLLERATA E PROTETTA.
LA MAFIA O LA CRIMINALITÀ organizzata non sono corpi estranei alla Romagna o trapiantati da chissa quale Sud italiano, ma UN MODO DI FAR PROFITTO - IN DEROGA AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEL TURISMO - SULLA PELLE MIGLIAIA DI LAVORATORI E LAVORATRICI STAGIONALI che oggi sempre più si declina in violenza, sopraffazione, illegalità diffusa.
Per queste ragioni chiediamo di parteicpare in massa al CACEROLAZO IN CONSIGLIO COMUNALE 2.0, perchè LA LOTTA CONTRO LO SCHIAVISMO NELL'INDUSTRIA TURISTICO STAGIONALE È LA LOTTA PER UN WELFARE EQUO E GIUSTO, È LA LOTTA DELLE ASSISTENTI DOMICILIARI, È LA LOTTA CONTRO GLI SFRATTI, È LA LOTTA CONTRO LA RIFORMA DEL LAVORO TARGATA MONTI/FORNERO E LA CANCELLAZIONE DELL'ART. 18, È LA LOTTA CONTRO LA DITTATURA DEI MERCATI.
I nostri corpi insieme e le nostre intelligenze possono conquistare nuovi spazi di giustizia sociale e libertà, contro la democrazia dello spread che con la continua produzione della paura ci vuole soli e incapaci di cooperare per obiettivi comuni. Partecipa e diffondi!
Assemblea permanente Rimini per l'alternativa

lunedì 2 luglio 2012

Rimini - Documento verso il Cacerolazo 2.0

Evento facebook  
Giovedì 5 luglio ore 18.00 davanti al Consiglio Comunale. Porta pentole, coperchi, fischetti!

Nel tempo della crisi, costruiamo un nuovo stato sociale contro il lavoro schiavistico

Dal settembre del 2008 è manifesto che il modello sociale del liberismo economico non è sostenibile. L’ideologia dominante, invece, impone di continuare a praticare la medesima politica sostenendo di combattere la crisi tagliando le spese per la sanità, lo stato sociale e l’istruzione di ogni grado.

Convochiamo un cacerolazo in un'ottica propositiva per giovedì 05 luglio alle ore 18:00

Proponiamo di incrementare il fondo per l’assistenza sociale, per la disabilità e per aiutare i giovani e il ceto medio ad acquistare una casa o pagare un affitto, senza cercare l’appoggio dello “stato sociale delle famiglie”. In questi giorni a Rimini, come in tutta Italia, sono comparsi i banchetti per istituire un Reddito di Cittadinanza, nel nostro paese come nella maggior parte delle nazioni europee.  
Il Reddito di Cittadinanza potrebbe aiutare chi intende realizzare un progetto lavorativo positivo, come il lavoro di cura delle persone e l’assistenza sociale, assicurando le garanzie di un’entrata basica, oltre alla discontinuità dei progetti approvati o dei finanziamenti pubblici. Dall’altro il Reddito di Cittadinanza potrebbe esser un primo strumento per i cittadini italiani per sottrarsi ai lavori paraschiavistici, diffusosi in tutta Italia nell’ultimo decennio.  Nel territorio riminese richiediamo l’istituzione immediata di un fondo ad hoc per sperimentare un reddito di cittadinanza su base comunale che aiuti e protegga tutti i lavoratori “gravemente sfruttati” che intendano denunciare il proprio sfruttatore, con le seguenti condizioni: obbligati a lavorare più di 70 ore alla settimana, mancanza del giorno libero e salario orario inferiore ai 6 euro all’ora. Sosteniamo che tale operazione sociale possa incrementare le entrate frutto dell’operato dell’Ispettorato del Lavoro e dell’INPS. Dall’altro riteniamo che sia doveroso sostenere l’assistenza dei lavoratori stagionali con circa il 20% dei proventi della tassa di soggiorno.

Il Cacerolazo sarà contro la riforma del Lavoro  Fornero.
Tale riforma ha la capacità di intervenire su tutti i lavoratori permanenti e precari, destruttura i diritti del lavoratore all’interno dell’azienda e rende più poveri tutti i cassaintegrati e i lavoratori stagionali, tagliando l’attuale stato sociale esistente. Diversi sindacalisti hanno sostenuto che lo Statuto del Lavoro ha determinato l’ingresso della Costituzione nelle fabbriche, per cui possiamo sostenere che in questi giorni grazie alla Fornero e alla politica di Marchionne si stia collocando la nostra Magna Carta fuori dalle aziende.  La classica “Disoccupazione a Requisiti Ridotti” viene resa molto più misera dalla Riforma del Lavoro, per cui i partiti che appoggiano il governo Monti hanno inteso rendere più poveri tutti gli stagionali che sono impiegati negli stabilimenti balneari e negli alberghi della Riviera Romagnola. Ogni anno nella Provincia di Rimini circa 13.800 lavoratori stagionali presentano la domanda per la disoccupazione a requisiti ridotti. Dal prossimo settembre il periodo lavorativo necessario per avere il diritto all’assegno di disoccupazione passerà dalle 78 giornate lavorative alle 13 settimane. Si andrà verso una riduzione del 50% del contributo. Inoltre la definizione della MINI-ASPI, determina il rischio di percepire l’assegno, in modo irregolare, perdendo tale aiuto un anno ogni due. E’ quindi legittimo ipotizzare che nel territorio riminese si andranno a perdere diverse decine di milioni di euro, determinando un impoverimento generale, e particolarmente grave per le famiglie dei lavoratori stagionali del turismo. Questa è la volontà degli amministratori dei principali Partiti Politici: risolvere la crisi rendendo più povera la popolazione riminese.

Per la legalità come strumento di equità sociale e contro la retorica della legalità della classe dirigente.
Nella maggioranza delle imprese turistiche del territorio riminese non è rispettato il contratto nazionale di categoria. Per cui il venir meno del principale strumento di limitazione dello sfruttamento ha determinato condizioni  paraschiavistiche. Lo stato di gravità della situazione non è negato da nessun amministratore, nemmeno dall’Assessore Rossi e dal Sindaco A. Gnassi. Nelle settimane passate non è stato messo in campo nessuno sforzo reale per realizzare un consiglio comunale aperto ai contributi di Istituzioni (Direzione Provinciale del Lavoro e Guardia di Finanza), sindacati ed associazioni. La Giunta Comunale si limita ad evocare passate convenzioni o un metafisico “patto sociale”. Per cui se gli amministratori di maggioranza non avanzeranno proposte concrete e non metteranno in campo denari e risorse umane per combattere il lavoro gravemente sfruttato significherà che si stanno schierando con gli sfruttatori che praticano l’illegalità per incrementare il livello di sfruttamento. Significherà che il concetto di “legalità” è stato funzionale in questi anni a creare nuovi nemici e limitare le lotte sociali, ma non deve esser agevolata se alimenta la “giustizia sociale”. Noi nei nostri interventi prenderemo posizione a favore dei lavoratori stagionali: i dipendenti degli alberghi che lavorano circa 80 ore alla settimana per 1200 euro al mese, ai camerieri che vengono assunti con i contratti a chiamata per sperimentare nuove forme di lavoro nero, ma anche ai marinai di salvataggio che non si vedono  rinnovato il contratto. E in generale per tutti i lavoratori e disoccupati, resi più poveri e deboli dalla Riforma Fornero.
Il suono delle nostre pentole suonerà l’inno per tutti coloro che provano lo sdegno per la realtà delle cose ed hanno il coraggio per cambiarle.

Assemblea permanente Rimini costruiamo l'alternativa

sabato 23 giugno 2012

RIMINI per il REDDITO GARANTITO _ Inizia la raccolta firme

Sabato 23 e sabato 30 giugno sarà già possibile a RIMINI firmare per la proposta di legge per l’istituzione del reddito minimo garantito (in Gazzetta Ufficiale il 08.06.2012), dalle ore 9,30 alle ore 13,00 presso il nostro banchetto in Piazza Cavour (angolo Via Gambalunga)

Il lavoro sul reddito è arrivato ad un punto di svolta fondamentale . E’ un passaggio importante sul piano delle cose concrete da fare oggi. Lo scopo principale della legge è quello di realizzare una campagna che ponga al centro il contrasto alla marginalità e un’attenzione forte a come garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso l’inclusione sociale. In una condizione di tragedia economica come quella attuale, con i livelli di precarizzazione selvaggia e di disoccupazione di massa, soprattutto dei più giovani, il reddito può essere una risposta, una possibilità di scelta, di rivendicazione di autonomia e futuro. Con il reddito minimo scegliamo un punto di vista, quello di chi è maggiormente escluso a partire dalla condizione di genere e generazionale.Mentre la riforma Fornero tende a generalizzare la condizione di precarietà e la ministra ai tagli e alla disoccupazione di massa allude persino all’azzeramento delle tutele presso la pubblica amministrazione, il reddito minimo è un argine contro il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Significa in buona sostanza non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Da argine può diventare un paradigma. Per questo il disegno di legge propone tre deleghe al governo sul riordino della spesa assistenziale, gli ammortizzatori sociali e l’istituzione del salario minimo garantito capace di determinare il compenso orario minimo applicabile a tutti i rapporti aventi ad oggetto una prestazione lavorativa.

Il reddito minimo può essere un grimaldello con cui ridisegnare le politiche attive del lavoro, i processi formativi e la generalizzazione del welfare.

Per maggiori approfondimenti
www.redditogarantito.it
www.tiltcamp.it

Partiamo da subito con la raccolta di migliaia di firme.

La Fabbrica di Nichi di Rimini, con TILT! e Sinistra Ecologia e Libertà circolo di Rimini

venerdì 22 giugno 2012

Rimini - #no rigore! Un bilancio comunale da riscrivere

Report dell'iniziativa di ieri, cacerolazo, contro le politiche di austerità locale

Contro la banalità dell’Austerità, dalla BCE a Rimini. Un bilancio comunale da riscrivere.
Oggi 21 giugno dalle ore 17:30 alle 20:00 un centinaio circa di riminesi hanno dato vita a un cacerolazo, ricco d’interventi, di analisi critica e di rabbia degna contro gli effetti della crisi economica. I contributi precisi e circoscritti del consigliere comunale Fabio Pazzaglia si sono alternati con il suono delle pentole. Le quali rappresentavano non solo le difficoltà di avere uno stile di vita degno a Rimini, ma anche di pagare le rette del mutuo, i bollettini dell’IMU, l’assicurazione della macchina e le tasse universitarie. Termini freddi come spread e patto di stabilità sono utilizzati dalla classe dirigente europea e riminese per tutelare gli interessi di chi la crisi l'ha provocata (le banche) e colpire i servizi essenziali: assistenza alla persona, fondo regionale per l’affitto, politiche educative, privatizzazioni selvagge, trasporto pubblico locale ect.)
In particolare gli interventi hanno toccato tre temi:
1. Welfare Nei documenti redatti dall'Amministrazione Comunale che costituiscono il Bilancio 2012 emergono alcuni dati certi: la spesa corrente è stata tagliata rispetto al 2011 di ben 4,4 milioni di euro. Di questi tagli alla spesa più del 50% (2,4 milioni) ricadono sui settori delle politiche sociali e della pubblica istruzione. Questo è stato reso possibile da una operazione di riduzione consistente della spesa, in particolare sul fronte del personale e delle prestazioni di servizi. Parole dell'Amministrazione che tradotte significano una cosa sola: tagli. La spesa per il sociale subisce il taglio più drastico dai 27 milioni e 483 mila euro del 2011 si scende ai 25 milioni e 498 mila euro del 2012. Quasi 2 milioni di euro in meno! La pubblica istruzione contiene i danni subendo un taglio di 400 mila euro passando da 17 milioni e 193 mila euro a 16 milioni e 777 mila euro. Per quest'ultimo tema sono previsti a partire dai vari pensionamenti del personale comunale, esternalizzazione selvagge.
2. Fiscale: il governo nazionale non ha inteso toccare i poteri forti, ovvero le banche e le speculazioni finanziare. La giunta comunale non ha per nulla tentato di proporre un disegno alternativo, perché non ha posto sotto accusa il patto di stabilità e l’idea dell’IMU, come patrimoniale diffusa, e particolarmente dolorosa per le fasci deboli (aliquota aumentata allo 0,5% sulla prima casa). Nel territorio comunale, inoltre, l’IMU non è stata applicata con una progressività giusta. La tassa di soggiorno, per concludere, non è stata applicata facendo appello a motivi tecnici poco credibili. Noi siamo convinti che aver sottratto circa 8 milioni di euro ai cittadini riminesi sia stato un grave errore . Non a caso i manifestanti ha tenuto un proprio intervento sotto la sede della locale Camera di Commercio, atto a sottolineare come lo scudo fiscale sia una legge voluta dal presente parlamento, ma gli imprenditori locali che hanno utilizzato tale tecnica per pagare una tassazione fortemente minore rispetto agli altri commercianti e operai siano un modello negativo.
3.Poliche del lavoro: il bilancio comunale dedica solo mezza pagina al tema centrale per il distretto turistico: il lavoro gravemente sfruttato. In queste brevi note la Giunta Comunale menziona accordi in prevalenza antecedenti alla sua formazione. Noi crediamo che fino ad ora la presente classe dirigente non ha fatto nulla a sostegno dei lavoratori stagionali. In questa situazione in cui i salari si abbassano di anno in anno e la paura di diventare disoccupato scoraggiano tutti coloro che meditano di muovere vertenze, e recuperare il denaro perso rispetto al contratto nazionale. La giunta mostrerebbe il suo impegno solo se mettesse in campo denari e uomini doppi rispetto al contrasto del commercio cosiddetto abusivo. Solo in questa direzione ed istituendo un registro delle aziende paraschiavistiche e quelle rispettose dei diritti si smarcherebbe dal governo della forza lavoro con un cultura incentrata sull’ipersfruttamento.
La piazza di oggi era determinata e matura. Era cosciente che solo rendendo comuni le vertenze individuali e di piccoli gruppi si può avere la speranza di vincere la misera imposta dal governo delle Banche. Il presidio di oggi, con le sue pentole e coperchi, ha messo a fuoco che solo un percorso duraturo e propositivo può costruire spazi di alternativa alla dittatura dell’Austerità. Proprio per questo motivo, è stato convocato un cacerolazo in occasione del consiglio comunale sul tema del lavoro gravemente sfruttato nel turismo.
Cittadini e cittadine che hanno partecipato al cacerolazo
Rimini 22 giugno 2012
Galleria fotografica di Melissa CecchiniflickrGallery -- Galleria fotografica di Melissa Cecchini

giovedì 21 giugno 2012

Rimini - Cacerolazo 1.0 contro il bilancio comunale! No al Comune azienda

Per speriementare forme nuove di partecipazione ed autogoverno che rompano con la governance finanziaria europea e statale di Monti e co.

Giovedì 21 giugno ore 17.30
CACEROLAZO davanti al Consiglio Comunale!
No alla democrazia dello spread e al Comune azienda!
Manifestazione rumorosa contro il Bilancio 2012
Padelle e coperchi, pentole e mestoli escono dalle cucine di Rimini e si ritrovano davanti al Consiglio Comunale per dar voce ai più deboli.
Per dire no ai TAGLI nel Bilancio 2012 a pubblica istruzione e welfare. No ai tagli all'assistenza domiciliare, al sostegno all'handicap nelle scuole e negli asili No alla privatizzazione degli asili comunali.
No al cattivo utilizzo di denaro pubblico, dai 17 milioni di euro alla Diocesi per l'ex Seminario alle decine di milioni per il TRC mentre i nostri autobus sono lenti, senza corsie preferenziali, antiquati e discriminano i disabili. No ai contributi a fondo perduto per Capodanno, Notte Rosa, Moto GP, RiminiWellness.
No alla copertura dei debiti prodotti dalle partecipate vedi l'Areoporto e No alla svendita del patrimonio immobiliare pubblico vedi asta per palazzina in via Dalla Chiesa.
Chiediamodi esentare i redditi bassi dall'Imu prima casa.
Inserire la progressività nell'aliquota irpef, perchè chi vive con 15 mila euro non è uguale a chi ne ha 100 mila.
Rifare il bando sociale per l' affitto coprendo con risorse comunali il taglio della Regione.
Realizzare nuovi spazi pubblici e sociali nei quartieri dormitorio con progetti sociali che provengono dal basso a sostegno delle fasce più deboli, l'occupazione e la presentazione del Progetto #OccupyRimini non ha ricevuto risposte concrete in questo senso.
Per riaprire lo sportello per le donne vittime di violenza.
Per dare priorità al piano di edilizia scolastica (nuove scuole di Gaiofana, Villaggio I maggio, via Giuliani e via Conforti).
Per realizzare un piano antisismico che metta in sicurezza gli edifici pubblici e privati.
Per salvare il nostro mare da una montagna di merda.
Per realizzare nella città una rete ciclopedonale capillare.
Per combattere il lavoro nero, il lavoro gravemente sfruttato, il lavoro paraschiavistico nell'economia riminese, in primis il turismo.
Per combattere l'evasione fiscale che ruba grandi risorse ai cittadini ma soprattutto ai più bisognosi.
Per dire No a chi trasforma il Comune in una "Società per Azioni” anzichè produrre democrazia e giustizia sociale.