Aumenta il ricorso alla cassa
integrazione straordinaria mentre si riducono gli ammortizzatori sociali
in deroga. La crisi si fa sentire di più sulle donne, aumenta la
precarietà, il comparto turistico resta trainante per l'occupazione.
Sono alcune anticipazioni del rapporto sul mercato dell'occupazione
riminese nel 2011:
PROVINCIA | 09 luglio 2012 | 13:18
il rapporto, a cura della Provincia, sarà presentato nelle prossime settimane. Ma intanto ne emerge un quadro non univoco, dove al contenimento della cassa integrazione fa da contraltare l'aumento delle persone iscritte alla liste di mobilità e delle domande di disoccupazione. Per chi esce dal lavoro è sempre più difficile rientrarci. Per chi ci entra, il contratto a tempo indeterminato è una chimera: solo uno su dieci nuove assunzioni.
La Provincia ricorda che all’indirizzo www.urponline.provincia.rimini.it è possibile scaricare la modulistica per attivare e usufruire delle iniziative a sostegno di lavoratori e imprese colpite dalla crisi, contenute all’interno del “Protocollo per assicurare per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni” firmato con gli Istituti di credito l’ 8 aprile 2012.
Si tratta nello specifico di:
“Anticipo crediti alle imprese 2012”: misure per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni della provincia di Rimini attraverso la cessione dei crediti a favore di banche o intermediari finanziari e aperture di linee di credito agevolate.
“Sostegno ai lavoratori anticipo cigs 2012”
sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) ed in cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga (CIGS in deroga), contratti di solidarietà, con pagamento diretto da parte dell’Inps.
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Le anticipazioni del rapporto:
· In termini generali, anche i dati del 2011 confermano che la recessione ha avuto come conseguenza più evidente l’aumento delle difficoltà delle donne riminesi sul versante professionale, che si traducono in un frequente abbandono della vita attiva, in una riduzione nella quota di occupate e in un tasso di disoccupazione stabilmente a due cifre.
· L’analisi sull’occupazione dipendente attraverso i dati di fonte amministrativa (Siler) mostra nel 2011 segnali contrastanti all’interno del mercato del lavoro provinciale. Infatti, crescono le assunzioni, ma anche le cessazioni, sia quelle complessive, sia quelle relative ai soli avviamenti iniziati nell’anno, determinando un quadro in cui il dato più significativo è l’aumento della precarietà.
· Prosegue la diffusione del lavoro flessibile nel sistema produttivo riminese, al cui interno 9 assunzioni su 10 avvengono con modalità diverse dal contratto dipendente a tempo indeterminato. L’avvento della crisi ha determinato una notevole contrazione del lavoro subordinato più garantito a vantaggio di forme contrattuali meno tutelanti per il lavoratore, come il contratto ‘a chiamata’, il cui utilizzo tra le aziende è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo triennio.
· L’industria manifatturiera e, soprattutto, l’edilizia mostrano evidenti segni di difficoltà a livello occupazionale, nonostante continuino ad essere i settori capaci di offrire maggiore stabilità lavorativa. Le attività di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi si confermano il motore dell’economia locale, in grado di creare ogni anno migliaia di nuovi posti di lavoro, che hanno però in grande prevalenza carattere stagionale.
· Nelle assunzioni del 2011 cresce l’incidenza delle mansioni generiche, al cui interno si concentra la manodopera straniera, mentre quella italiana accede con maggiore frequenza ai profili più qualificati della scala professionale (tecnici, impiegati e professioni ad elevata specializzazione), dove peraltro la componente femminile è maggiormente rappresentata.
· In riferimento all’età, rispetto al 2010 si riduce il peso dei lavoratori tra i 25 e 34 anni, aumenta lievemente quello degli over 45, mentre sale in modo significativo il numero degli adolescenti (15-19 anni) assunti nel mercato del lavoro locale.
· In provincia di Rimini nel 2011 è aumentato il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, mentre è diminuito quello dei trattamenti ordinari. I settori che hanno sofferto maggiormente nel recente periodo sono l’edilizia, il commercio, la meccanica, la lavorazione di pelli, cuoio e calzature. Sempre nell’ultimo anno si registra una riduzione nell’impiego degli ammortizzatori sociali in deroga, dove tuttavia spiccano gli aumenti di ore autorizzate alle imprese di abbigliamento e arredamento, di quelle tessili e chimiche.
· L’utilizzo della Cassa integrazione complessivamente intesa scende significativamente rispetto al 2010, tuttavia il sistema produttivo locale ha visto nell’ultimo biennio una crescita più elevata nel ricorso alla CIG rispetto a quanto rilevato in ambito regionale e nazionale.
· La conferma di una situazione ancora critica sul versante occupazionale viene dalle domande di disoccupazione presentate all’INPS. Sia per quanto riguardo l’indennità ordinaria sia per quella a requisiti ridotti, la provincia di Rimini registra un aumento significativo e tra i più alti in ambito regionale.
· Continua a salire in modo considerevole anche il flusso di persone iscritte annualmente nelle liste della mobilità provinciale. L’incremento nel numero di iscrizioni registrato nel 2011 coinvolge prevalentemente le donne, i lavoratori over 45 ed i cittadini stranieri, mentre rispetto al settore è il comparto terziario, ad esclusione delle attività ricettivo-ristorative, che presenta maggiori criticità.
· L’ultimo anno vede, inoltre, una riduzione nella quota di lavoratori che, dopo il licenziamento, sono riusciti a trovare un altro impiego sul territorio provinciale. Sotto questo profilo, l’età si conferma un fattore discriminante per il reinserimento professionale, penalizzando le persone ultra 45enni espulse dal mercato del lavoro, le quali rischiano di rimanere a lungo prive di occupazione.
· Infine, sono state circa 13 mila le persone che durante il 2011 hanno reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’impiego provinciali; un numero vicino a quello registrato nel 2010. La maggioranza di esse è composta da donne, ha un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni e al suo interno cresce l’incidenza dei lavoratori stranieri. Inoltre, a distanza di un anno, si è ridotta la quota di coloro che nel breve periodo hanno avuto una nuova assunzione alle dipendenze in provincia di Rimini.
“Queste anticipazioni di bilancio finale 2011 per il mercato del lavoro locale- spiega Meris Soldati, Assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini – ci consegnano alcuni particolari spunti di riflessione. Il primo riguarda l’aumento della precarizzazione del lavoro, con conseguenze pesanti non solo in termini personali (mancanza di prospettiva, crescita dell’insicurezza verso il futuro, difficoltà nel progettare percorsi di vita individuali e famigliari) ma anche in termini produttivi (peggioramento della qualità complessiva dell’economia locale). Un altro dato da sottolineare è quello che ci segnala come, in un momento ormai strutturale di difficoltà occupazionale, le prime a farne le spese siano le donne. Anche in questo caso le difficoltà personali, in termini di identità personale e autonomia, si sommano a quelle sociali, ricadendo pesantemente sia sui servizi che sulle famiglie che, senza un secondo reddito, e l’aumento del costo della vita, rischiano di entrare in difficoltà. Non si tratta di difficoltà specifiche del territorio riminese che, anzi, grazie al turismo regge meglio di altri, ma di un quadro di crisi internazionale, al quale servono risposte politiche immediate da parte del Governo nazionale e della Comunità Europea”.
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il rapporto, a cura della Provincia, sarà presentato nelle prossime settimane. Ma intanto ne emerge un quadro non univoco, dove al contenimento della cassa integrazione fa da contraltare l'aumento delle persone iscritte alla liste di mobilità e delle domande di disoccupazione. Per chi esce dal lavoro è sempre più difficile rientrarci. Per chi ci entra, il contratto a tempo indeterminato è una chimera: solo uno su dieci nuove assunzioni.
La Provincia ricorda che all’indirizzo www.urponline.provincia.rimini.it è possibile scaricare la modulistica per attivare e usufruire delle iniziative a sostegno di lavoratori e imprese colpite dalla crisi, contenute all’interno del “Protocollo per assicurare per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni” firmato con gli Istituti di credito l’ 8 aprile 2012.
Si tratta nello specifico di:
“Anticipo crediti alle imprese 2012”: misure per assicurare la liquidità alle imprese creditrici della Provincia e dei Comuni della provincia di Rimini attraverso la cessione dei crediti a favore di banche o intermediari finanziari e aperture di linee di credito agevolate.
“Sostegno ai lavoratori anticipo cigs 2012”
sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) ed in cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga (CIGS in deroga), contratti di solidarietà, con pagamento diretto da parte dell’Inps.
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Le anticipazioni del rapporto:
· In termini generali, anche i dati del 2011 confermano che la recessione ha avuto come conseguenza più evidente l’aumento delle difficoltà delle donne riminesi sul versante professionale, che si traducono in un frequente abbandono della vita attiva, in una riduzione nella quota di occupate e in un tasso di disoccupazione stabilmente a due cifre.
· L’analisi sull’occupazione dipendente attraverso i dati di fonte amministrativa (Siler) mostra nel 2011 segnali contrastanti all’interno del mercato del lavoro provinciale. Infatti, crescono le assunzioni, ma anche le cessazioni, sia quelle complessive, sia quelle relative ai soli avviamenti iniziati nell’anno, determinando un quadro in cui il dato più significativo è l’aumento della precarietà.
· Prosegue la diffusione del lavoro flessibile nel sistema produttivo riminese, al cui interno 9 assunzioni su 10 avvengono con modalità diverse dal contratto dipendente a tempo indeterminato. L’avvento della crisi ha determinato una notevole contrazione del lavoro subordinato più garantito a vantaggio di forme contrattuali meno tutelanti per il lavoratore, come il contratto ‘a chiamata’, il cui utilizzo tra le aziende è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo triennio.
· L’industria manifatturiera e, soprattutto, l’edilizia mostrano evidenti segni di difficoltà a livello occupazionale, nonostante continuino ad essere i settori capaci di offrire maggiore stabilità lavorativa. Le attività di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi si confermano il motore dell’economia locale, in grado di creare ogni anno migliaia di nuovi posti di lavoro, che hanno però in grande prevalenza carattere stagionale.
· Nelle assunzioni del 2011 cresce l’incidenza delle mansioni generiche, al cui interno si concentra la manodopera straniera, mentre quella italiana accede con maggiore frequenza ai profili più qualificati della scala professionale (tecnici, impiegati e professioni ad elevata specializzazione), dove peraltro la componente femminile è maggiormente rappresentata.
· In riferimento all’età, rispetto al 2010 si riduce il peso dei lavoratori tra i 25 e 34 anni, aumenta lievemente quello degli over 45, mentre sale in modo significativo il numero degli adolescenti (15-19 anni) assunti nel mercato del lavoro locale.
· In provincia di Rimini nel 2011 è aumentato il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, mentre è diminuito quello dei trattamenti ordinari. I settori che hanno sofferto maggiormente nel recente periodo sono l’edilizia, il commercio, la meccanica, la lavorazione di pelli, cuoio e calzature. Sempre nell’ultimo anno si registra una riduzione nell’impiego degli ammortizzatori sociali in deroga, dove tuttavia spiccano gli aumenti di ore autorizzate alle imprese di abbigliamento e arredamento, di quelle tessili e chimiche.
· L’utilizzo della Cassa integrazione complessivamente intesa scende significativamente rispetto al 2010, tuttavia il sistema produttivo locale ha visto nell’ultimo biennio una crescita più elevata nel ricorso alla CIG rispetto a quanto rilevato in ambito regionale e nazionale.
· La conferma di una situazione ancora critica sul versante occupazionale viene dalle domande di disoccupazione presentate all’INPS. Sia per quanto riguardo l’indennità ordinaria sia per quella a requisiti ridotti, la provincia di Rimini registra un aumento significativo e tra i più alti in ambito regionale.
· Continua a salire in modo considerevole anche il flusso di persone iscritte annualmente nelle liste della mobilità provinciale. L’incremento nel numero di iscrizioni registrato nel 2011 coinvolge prevalentemente le donne, i lavoratori over 45 ed i cittadini stranieri, mentre rispetto al settore è il comparto terziario, ad esclusione delle attività ricettivo-ristorative, che presenta maggiori criticità.
· L’ultimo anno vede, inoltre, una riduzione nella quota di lavoratori che, dopo il licenziamento, sono riusciti a trovare un altro impiego sul territorio provinciale. Sotto questo profilo, l’età si conferma un fattore discriminante per il reinserimento professionale, penalizzando le persone ultra 45enni espulse dal mercato del lavoro, le quali rischiano di rimanere a lungo prive di occupazione.
· Infine, sono state circa 13 mila le persone che durante il 2011 hanno reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’impiego provinciali; un numero vicino a quello registrato nel 2010. La maggioranza di esse è composta da donne, ha un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni e al suo interno cresce l’incidenza dei lavoratori stranieri. Inoltre, a distanza di un anno, si è ridotta la quota di coloro che nel breve periodo hanno avuto una nuova assunzione alle dipendenze in provincia di Rimini.
“Queste anticipazioni di bilancio finale 2011 per il mercato del lavoro locale- spiega Meris Soldati, Assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini – ci consegnano alcuni particolari spunti di riflessione. Il primo riguarda l’aumento della precarizzazione del lavoro, con conseguenze pesanti non solo in termini personali (mancanza di prospettiva, crescita dell’insicurezza verso il futuro, difficoltà nel progettare percorsi di vita individuali e famigliari) ma anche in termini produttivi (peggioramento della qualità complessiva dell’economia locale). Un altro dato da sottolineare è quello che ci segnala come, in un momento ormai strutturale di difficoltà occupazionale, le prime a farne le spese siano le donne. Anche in questo caso le difficoltà personali, in termini di identità personale e autonomia, si sommano a quelle sociali, ricadendo pesantemente sia sui servizi che sulle famiglie che, senza un secondo reddito, e l’aumento del costo della vita, rischiano di entrare in difficoltà. Non si tratta di difficoltà specifiche del territorio riminese che, anzi, grazie al turismo regge meglio di altri, ma di un quadro di crisi internazionale, al quale servono risposte politiche immediate da parte del Governo nazionale e della Comunità Europea”.
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