sabato 23 giugno 2012

RIMINI per il REDDITO GARANTITO _ Inizia la raccolta firme

Sabato 23 e sabato 30 giugno sarà già possibile a RIMINI firmare per la proposta di legge per l’istituzione del reddito minimo garantito (in Gazzetta Ufficiale il 08.06.2012), dalle ore 9,30 alle ore 13,00 presso il nostro banchetto in Piazza Cavour (angolo Via Gambalunga)

Il lavoro sul reddito è arrivato ad un punto di svolta fondamentale . E’ un passaggio importante sul piano delle cose concrete da fare oggi. Lo scopo principale della legge è quello di realizzare una campagna che ponga al centro il contrasto alla marginalità e un’attenzione forte a come garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso l’inclusione sociale. In una condizione di tragedia economica come quella attuale, con i livelli di precarizzazione selvaggia e di disoccupazione di massa, soprattutto dei più giovani, il reddito può essere una risposta, una possibilità di scelta, di rivendicazione di autonomia e futuro. Con il reddito minimo scegliamo un punto di vista, quello di chi è maggiormente escluso a partire dalla condizione di genere e generazionale.Mentre la riforma Fornero tende a generalizzare la condizione di precarietà e la ministra ai tagli e alla disoccupazione di massa allude persino all’azzeramento delle tutele presso la pubblica amministrazione, il reddito minimo è un argine contro il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Significa in buona sostanza non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Da argine può diventare un paradigma. Per questo il disegno di legge propone tre deleghe al governo sul riordino della spesa assistenziale, gli ammortizzatori sociali e l’istituzione del salario minimo garantito capace di determinare il compenso orario minimo applicabile a tutti i rapporti aventi ad oggetto una prestazione lavorativa.

Il reddito minimo può essere un grimaldello con cui ridisegnare le politiche attive del lavoro, i processi formativi e la generalizzazione del welfare.

Per maggiori approfondimenti
www.redditogarantito.it
www.tiltcamp.it

Partiamo da subito con la raccolta di migliaia di firme.

La Fabbrica di Nichi di Rimini, con TILT! e Sinistra Ecologia e Libertà circolo di Rimini

venerdì 22 giugno 2012

Rimini - #no rigore! Un bilancio comunale da riscrivere

Report dell'iniziativa di ieri, cacerolazo, contro le politiche di austerità locale

Contro la banalità dell’Austerità, dalla BCE a Rimini. Un bilancio comunale da riscrivere.
Oggi 21 giugno dalle ore 17:30 alle 20:00 un centinaio circa di riminesi hanno dato vita a un cacerolazo, ricco d’interventi, di analisi critica e di rabbia degna contro gli effetti della crisi economica. I contributi precisi e circoscritti del consigliere comunale Fabio Pazzaglia si sono alternati con il suono delle pentole. Le quali rappresentavano non solo le difficoltà di avere uno stile di vita degno a Rimini, ma anche di pagare le rette del mutuo, i bollettini dell’IMU, l’assicurazione della macchina e le tasse universitarie. Termini freddi come spread e patto di stabilità sono utilizzati dalla classe dirigente europea e riminese per tutelare gli interessi di chi la crisi l'ha provocata (le banche) e colpire i servizi essenziali: assistenza alla persona, fondo regionale per l’affitto, politiche educative, privatizzazioni selvagge, trasporto pubblico locale ect.)
In particolare gli interventi hanno toccato tre temi:
1. Welfare Nei documenti redatti dall'Amministrazione Comunale che costituiscono il Bilancio 2012 emergono alcuni dati certi: la spesa corrente è stata tagliata rispetto al 2011 di ben 4,4 milioni di euro. Di questi tagli alla spesa più del 50% (2,4 milioni) ricadono sui settori delle politiche sociali e della pubblica istruzione. Questo è stato reso possibile da una operazione di riduzione consistente della spesa, in particolare sul fronte del personale e delle prestazioni di servizi. Parole dell'Amministrazione che tradotte significano una cosa sola: tagli. La spesa per il sociale subisce il taglio più drastico dai 27 milioni e 483 mila euro del 2011 si scende ai 25 milioni e 498 mila euro del 2012. Quasi 2 milioni di euro in meno! La pubblica istruzione contiene i danni subendo un taglio di 400 mila euro passando da 17 milioni e 193 mila euro a 16 milioni e 777 mila euro. Per quest'ultimo tema sono previsti a partire dai vari pensionamenti del personale comunale, esternalizzazione selvagge.
2. Fiscale: il governo nazionale non ha inteso toccare i poteri forti, ovvero le banche e le speculazioni finanziare. La giunta comunale non ha per nulla tentato di proporre un disegno alternativo, perché non ha posto sotto accusa il patto di stabilità e l’idea dell’IMU, come patrimoniale diffusa, e particolarmente dolorosa per le fasci deboli (aliquota aumentata allo 0,5% sulla prima casa). Nel territorio comunale, inoltre, l’IMU non è stata applicata con una progressività giusta. La tassa di soggiorno, per concludere, non è stata applicata facendo appello a motivi tecnici poco credibili. Noi siamo convinti che aver sottratto circa 8 milioni di euro ai cittadini riminesi sia stato un grave errore . Non a caso i manifestanti ha tenuto un proprio intervento sotto la sede della locale Camera di Commercio, atto a sottolineare come lo scudo fiscale sia una legge voluta dal presente parlamento, ma gli imprenditori locali che hanno utilizzato tale tecnica per pagare una tassazione fortemente minore rispetto agli altri commercianti e operai siano un modello negativo.
3.Poliche del lavoro: il bilancio comunale dedica solo mezza pagina al tema centrale per il distretto turistico: il lavoro gravemente sfruttato. In queste brevi note la Giunta Comunale menziona accordi in prevalenza antecedenti alla sua formazione. Noi crediamo che fino ad ora la presente classe dirigente non ha fatto nulla a sostegno dei lavoratori stagionali. In questa situazione in cui i salari si abbassano di anno in anno e la paura di diventare disoccupato scoraggiano tutti coloro che meditano di muovere vertenze, e recuperare il denaro perso rispetto al contratto nazionale. La giunta mostrerebbe il suo impegno solo se mettesse in campo denari e uomini doppi rispetto al contrasto del commercio cosiddetto abusivo. Solo in questa direzione ed istituendo un registro delle aziende paraschiavistiche e quelle rispettose dei diritti si smarcherebbe dal governo della forza lavoro con un cultura incentrata sull’ipersfruttamento.
La piazza di oggi era determinata e matura. Era cosciente che solo rendendo comuni le vertenze individuali e di piccoli gruppi si può avere la speranza di vincere la misera imposta dal governo delle Banche. Il presidio di oggi, con le sue pentole e coperchi, ha messo a fuoco che solo un percorso duraturo e propositivo può costruire spazi di alternativa alla dittatura dell’Austerità. Proprio per questo motivo, è stato convocato un cacerolazo in occasione del consiglio comunale sul tema del lavoro gravemente sfruttato nel turismo.
Cittadini e cittadine che hanno partecipato al cacerolazo
Rimini 22 giugno 2012
Galleria fotografica di Melissa CecchiniflickrGallery -- Galleria fotografica di Melissa Cecchini

giovedì 21 giugno 2012

Rimini - Cacerolazo 1.0 contro il bilancio comunale! No al Comune azienda

Per speriementare forme nuove di partecipazione ed autogoverno che rompano con la governance finanziaria europea e statale di Monti e co.

Giovedì 21 giugno ore 17.30
CACEROLAZO davanti al Consiglio Comunale!
No alla democrazia dello spread e al Comune azienda!
Manifestazione rumorosa contro il Bilancio 2012
Padelle e coperchi, pentole e mestoli escono dalle cucine di Rimini e si ritrovano davanti al Consiglio Comunale per dar voce ai più deboli.
Per dire no ai TAGLI nel Bilancio 2012 a pubblica istruzione e welfare. No ai tagli all'assistenza domiciliare, al sostegno all'handicap nelle scuole e negli asili No alla privatizzazione degli asili comunali.
No al cattivo utilizzo di denaro pubblico, dai 17 milioni di euro alla Diocesi per l'ex Seminario alle decine di milioni per il TRC mentre i nostri autobus sono lenti, senza corsie preferenziali, antiquati e discriminano i disabili. No ai contributi a fondo perduto per Capodanno, Notte Rosa, Moto GP, RiminiWellness.
No alla copertura dei debiti prodotti dalle partecipate vedi l'Areoporto e No alla svendita del patrimonio immobiliare pubblico vedi asta per palazzina in via Dalla Chiesa.
Chiediamodi esentare i redditi bassi dall'Imu prima casa.
Inserire la progressività nell'aliquota irpef, perchè chi vive con 15 mila euro non è uguale a chi ne ha 100 mila.
Rifare il bando sociale per l' affitto coprendo con risorse comunali il taglio della Regione.
Realizzare nuovi spazi pubblici e sociali nei quartieri dormitorio con progetti sociali che provengono dal basso a sostegno delle fasce più deboli, l'occupazione e la presentazione del Progetto #OccupyRimini non ha ricevuto risposte concrete in questo senso.
Per riaprire lo sportello per le donne vittime di violenza.
Per dare priorità al piano di edilizia scolastica (nuove scuole di Gaiofana, Villaggio I maggio, via Giuliani e via Conforti).
Per realizzare un piano antisismico che metta in sicurezza gli edifici pubblici e privati.
Per salvare il nostro mare da una montagna di merda.
Per realizzare nella città una rete ciclopedonale capillare.
Per combattere il lavoro nero, il lavoro gravemente sfruttato, il lavoro paraschiavistico nell'economia riminese, in primis il turismo.
Per combattere l'evasione fiscale che ruba grandi risorse ai cittadini ma soprattutto ai più bisognosi.
Per dire No a chi trasforma il Comune in una "Società per Azioni” anzichè produrre democrazia e giustizia sociale.